Partiamo subito!
Business Collaboration, Gamification, Team Building, Social Media, Meeting and Convention. Abbiamo letto assieme le definizioni sintetiche tratte da Wikipidia Post GamEventing "le-basi-di-partenza-un-lessico-comune". . In quali ambiti agisce Logotel? in quali parti del vostro lavoro quotidiano usate tutte o alcune delle attività sopra citate?
Logotel www.logotel.it è una Service Design Company.
Dobbiamo allenarci sempre di più a capire il concetto
delle Service Design Company perché la
nostra idea è quella di accompagnare i clienti nei processi di
trasformazione e di cambiamento.
Il cambiamento (al pari dell’innovazione, se non lo fai
affondi velocemente) deve essere attivato in maniera multidisciplinare e
soprattutto in tutti i luoghi, i momenti ed i touch point che tu hai con la tua
organizzazione.
Tutte le attività che hai citato nella domanda, o sono
contenuti o contesti o contenitori dei processi di cambiamento di un’impresa.
Userò molto le “C” perché tu sai che le “C” sono le parole
del nuovo linguaggio: Contatti, Contenuti, Contesti, Collaborazione…..il “Co” è
un prefisso sempre più interessante.
Queste tecniche le pratichiamo, le mixiamo, le spacchettiamo
le utilizziamo tutti i giorni per aiutare i nostri cliente a rendere più
efficaci ed efficienti i grandi progetti di trasformazione.
C’è una di queste parole in particolare dove riscontri una maggiore concentrazione delle vostre attività?
E’ la Business Collaboration, che è anche il collante delle
altre perché la Gamification è una modalità per attivare la Business
Collaboration, il Team building è una modalità, il Social Media è uno
strumento, una tecnologia, una filosofia i Meeting e Convention sono eventi che
oggi non puoi realizzare se non nella logica della Business Collaboration.
Dal momento in cui tu prendi 500/600 persone e le metti in
un ambiente (ma anche se fossero 30/60/120!) ma non vai a sfruttare
l’opportunità di metterle in collegamento tra di loro e all’interno di un
palinsesto di 6 ore non vai a creare momenti in cui la gente fibrilla è crea
contenuto e non solo scambia informazioni ma anche motivazioni, hai semplicemente
perso un’occasione.
Un nostro cliente ci ha insegnato che, in una logica di
un’organizzazione social, bisogna essere in grado di creare momenti, luoghi ed
opportunità dove le persone non sono li solo
per ascoltare ed imparare ma per insegnare e raccontare. Se incominci a
mettere il concetto della Business Collaboration dentro gli eventi allora, se
hai 200 persone, tutte hanno il diritto di raccontare ed insegnare qualcosa
agli altri: questa è la formula sulla quale ci concentreremo sempre di più.
Come sai GamEventing nasce proprio dalla idea di poter trovare modalità di potere creare esperienze per le quali nasca qualcosa di fattibile: questo è il motivo del blog. vorrei arrivare ad approfondire dopo qualche altra domanda preliminare. Hanno tutte in comune due elementi fondamentali quali tecnologia e/o motivazione: come si sono evolute negli ultimi 2 anni questi i temi per Logotel? Cosa è in corso?
Parole importanti.
Tecnologia: ci pensiamo tanto ma ci dobbiamo investire
sempre meno soldi e tempo! Non è una bacchetta magica, ci puoi fare tutto e nel
momento in cui ti trovi a dover progettare un evento, un processo o un’attività
di collaboration, la tecnologia ormai è talmente commodity che non deve
ostacolare ma seguire le idee. Ho vissuto il mondo in cui la tecnologia era
abilitante. Oggi la tecnologia segue le idee. Non bisogna produrre più
progetti, processi o eventi tecnocentrici. La tecnologia è abilitante, è uno strumento che fa accadere delle cose e
oggi puoi fare di tutto a costi iperbassi ed efficienti. Oggi molte aziende
hanno già in pancia capability e nuove generazioni di persone, in grado di
gestire autonomamente molte cose.
Abbiamo collaborato a realizzare un evento per una primaria
banca italiana in cui la logica di tweeting e gamification ha coinvolto 280 persone,
divise in 28 tavoli da 10, ed è stata gestita tutta in casa, con tecnologia
iperliquida, presente già in azienda.
Contano idee e architetture di eventi, che poi sono processi
di tanti momenti. Sulla tecnologia abbiamo sempre meno cose da dire.
Oggi l’80% della gente nel nostro target (n.d.r : B2B,
organizzazione, azienda) ha tranquillamente in tasca uno smartphone che ha una
capacità paragonabile o una tecnologia più evoluta di quella di un computer. I
tablet si stanno propagando.
Oggi hai a disposizione delle piattaforme responsive
superliquide con le quali puoi fare di tutto. L’open source ti consente di
creare un’interfaccia, in due giorni uomo, che ti permette di scambiare sms, @mail, tweet, tutto quello che
ti occorre per potersi collegare e dialogare con la gente….. che (per fortuna!)
ha imparato ad usare la tecnologia: tutti coloro che appartengono al nostro
target hanno un profilo Facebook, hanno postato una foto o giocato su
Instagram; non sono tecno-nativi ma
tecno-evoluti o tecno-acquisiti.
Quindi sulla tecnologia ho poco da dire. Invece sulla
motivazione bisogna soffermarci.
La motivazione è la benzina.
Abbiamo sempre pensato che la motivazione fosse
etero-generata. Ti do un riconoscimento, ti gaso, ti faccio un applauso, ti
metto al centro di un processo, in sintesi il concetto di Badge
all’americana…che è figo, ma io penso che la motivazione non sia solo questo. Ovviamente
non sto parlando dell’incentivazione.
Per me la motivazione è mettere le persone nella condizione
di fare bene quello che vogliono fare.. Allora la motivazione diventa
semplicissima se ci pensi.
La motivazione nella logica di raggiungere un successo
individuale: anche un micro-successo.
Poi va bene anche la pacca e l’applauso, ma il successo
personale deve essere il vero obiettivo.
Credi più alla motivazione personale o di gruppo?
Ho imparato che l’entusiasmo (che è una derivata sulla quale
si vuole lavorare) è una proprietà emergente di un gruppo; l’entusiasmo non è
detto che sia la proprietà di un singolo. Un singolo entusiasta, messo in una
squadra che non riesce a celebrare o raggiungere il successo è difficile che
tenga il suo entusiasmo. Lo mette altrove. Magari fuori dal lavoro. Se quindi
li metto così in relazione, dico che singolo e squadra sono collegati in un
circolo virtuoso, ma la squadra può distruggere la motivazione del singolo; per
questo dobbiamo creare delle dinamiche dove non solo emergono i singoli, ma
anche le squadre.
State applicando delle logiche o tecniche di Gamification ai vostri programmi o per i vostri clienti? vedete o avete visto vantaggi oppure barriere, da parte dei clienti, ad un approccio gamificato della motivazione commerciale? La presentate ai clienti, non vi viene mai chiesta, eiste una domanda o una consapevolezza?
Prima di tutto non la chiamiamo più così.
La domanda è inespressa. E già questa cosa è interessante.
Dal momento in cui tu aiuti un cliente a capire che già in realtà
lui vive in un mondo basato sulla gamification, scopre che non lo sapeva e
quando tu gli spieghi che è quella roba la, quella per cui tu prendi i punti
fragola alla Esselunga, per cui quando fai un check-in in un posto sblocchi un
badge su Foursquare, la roba per cui c’è gente su Linkedin che ti fa un applauso
quando cambi mestiere.
La gamification oggi c’è. Oramai è in tutto.
A noi piace però vedere la logica, ciò che c’è dietro e cioè
l’engagement. Ci siamo abbastanza addentrati. Abbiamo sviluppato sia materiale,
che metodo, che contenuto sul concetto dell’Engagement By Design, su cosa vuole
dire progettare, disegnare l’ingaggio.
L’engagement si basa sempre su una logica di scambio. Se c’è
uno scambio di valore le cose funzionano.
Il trigger, l’incentivo, questo scambio può essere anche
misterioso, ma l’importante è creare queste dinamiche e logiche di engagement
quotidiano.
E’ il momento in cui hai una community di 1.000 promotori
finanziari che devi ingaggiare per fargli fare qualcosa dai clienti.
L’engagement è prolungato nel tempo. Ad esempio riesci
a portare 300 persone in una settimana a raccontare e testimoniare un’attività
e a sbloccare dei badge che gli permettono di abilitarsi sulla formazione. Un
nostro cliente ha fatto una cosa fantastica. Ha progettato un modello per cui
se tu fai formazione, vinci formazione. La cosa incredibile è quando porti la
gente a capire che un momento di riflessione on line, una lettura elettronica,
una pillola di contenuto in realtà possono essere a loro volta un premio. Così
la gente sblocca dei crediti virtuali che gli permettono di sbloccare altra
formazione. Con la differenza che la prima formazione è quella che l’azienda ti
da e la seconda è quella che vuoi tu. Anche questo è engagement via gamification.FINE PRIMA PARTE
@GamEventing
@PTeoducci